Cresce ancora la produzione industriale
lombarda (+2,5% congiunturale) e l’indice raggiunge un nuovo massimo storico
(118,2). Recupera bene anche l’artigianato (+4,7%) con l’indice della
produzione che torna a sfiorare base 100 (99,4)
(Milano, 17 nov.) La produzione
industriale lombarda nel terzo trimestre 2021 cresce del +2,5%
congiunturale e l’indice Unioncamere Lombardia raggiunge un nuovo punto di
massimo storico (118,2) superando il precedente picco registrato nel 2008
(113,0) grazie al consistente incremento sullo stesso periodo del 2020 (+12,0%)
e sullo stesso trimestre 2019 (+6,2%). Fanno da traino al recupero
produttivo gli ordini sia domestici (+3,0% congiunturale) che esteri (+1,3%)
che rimangono ampiamente sopra i livelli pre-crisi (+12,4% gli ordini interni e
+14,7% quelli esteri). Agganciano la ripresa anche le aziende artigiane
manifatturiere registrando un incremento congiunturale della produzione del
+4,7% e una crescita tendenziale del +9,4%. Il comparto artigiano riesce così a
finalmente a recuperare i livelli pre crisi (+3,6% rispetto allo stesso
trimestre 2019). Trainano la ripresa i settori della siderurgia, chimica,
gomma-plastica, meccanica e minerali non metalliferi, mentre si confermano le
maggiori difficoltà per il sistema moda. Sale anche l’attenzione sui prezzi per
i rincari di beni energetici, delle materie prime e dei componenti che ancora
scarseggiano.
“Si conferma il quadro congiunturale
positivo per il settore manifatturiero lombardo toccando il nuovo massimo
storico dell’indice della produzione industriale al quale si affianca la svolta
positiva del comparto artigiano – ha dichiarato il Presidente di Unioncamere
Lombardia Gian Domenico Auricchio. “Anche se l’intensità della crescita
congiunturale si è leggermente ridotta nell’ultimo trimestre, i segnali
positivi sono confermati dagli ordinativi, con la produzione assicurata ai
massimi sia per l’industria che per l’artigianato e con aspettative positive
per produzione, domanda e occupazione. Destano ancora preoccupazione invece i
costi dell’energia e delle materie prime e le strozzature delle catene di
fornitura, con i loro riflessi inflazionistici e sui listini”.
“I dati del terzo trimestre confermano
il trend positivo degli ultimi mesi e dimostrano la vitalità, la concretezza e
le reattività delle imprese lombarde che, anche grazie al nostro supporto,
stanno risalendo e raggiungendo livelli che superano il periodo pre-pandemia.
Regione Lombardia continua a far concretamente la sua parte introducendo nuovi
strumenti e mettendo a disposizione delle imprese ingenti risorse; inoltre, tra
poche settimane avvieremo una fase strategica in cui punteremo sulla
valorizzazione delle filiere – ha dichiarato l’Assessore allo Sviluppo
Economico Regione Lombardia Guido Guidesi. Come dimostrano i dati la
nostra velocità rischia di essere frenata dall’approvvigionamento delle materie
prime e dai costi crescenti dell’energia; per questo continueremo a chiedere
interventi urgenti a livello europeo affinché la crescita non sia rallentata e
non si rischi di trasformare questi “agenti esterni” in un nostro problema
sociale”. Le aspettative delle aziende sull’andamento della domanda
rimangono positive, in linea con i livelli massimi storici sia per il mercato
interno che per il mercato estero. Gli in collaborazione con le Associazioni
regionali dell’Artigianato: Confartigianato, CNA, Casartigiani e CLAAI
Comunicato stampa UCL n. 41 /2021 – 17 novembre 2021 2/3 imprenditori lombardi
sono ottimisti anche relativamente alla crescita dei livelli produttivi e
occupazionali nel prossimo trimestre, consolidando un quadro complessivamente
positivo.
LE DINAMICHE SETTORIALI – Tutti i settori nell’industria – ad
eccezione dell’abbigliamento e del tessile – registrano incrementi
significativi sul terzo trimestre 2020 e riescono superare anche livelli del
terzo trimestre 2019. Ottima performance di Gomma-plastica (+10,4% sul terzo
trimestre 2019). Seguono la Meccanica (+9,1%), i Minerali non metalliferi
(+9,0%), le industria varie (+8,8%) e la Chimica (+8,7%). Oltre i livelli
pre-crisi anche la Siderurgia (+7,8%), l’Alimentare (+6,3%) e il Legno-mobilio
(+4,7%). Per i Mezzi trasporto (+2,4%), la Carta-stampa (+1,7%) e il
Pelli-calzature (+1,3%) la ripresa sembra avviata ma a ritmi più lenti. Ancora
in affanno il Tessile (-6,0%) e l’Abbigliamento (-22,1%). Più negativo il
quadro dell’artigianato con quattro settori ancora sotto i livelli del terzo
trimestre 2019: le manifatturiere Varie (-2,2%), la Carta-stampa (-2,4%),
l’Abbigliamento (-6,6%) e il Pelli-calzature (-21,78%). Trainano la ripresa,
invece, la gomma-plastica (+12,8%), i Minerali non metalliferi (+8,3%) e la
Siderurgia (+8,0%). Seguono il Legno-mobilio (+6,4%), la Meccanica (+5,9%) e
l’Alimentare (+2,8%). Il Tessile (+0,1%) raggiunge i livelli 2019 ma non riesce
a spingersi molto oltre.
FATTURATO E ORDINATIVI – Il fatturato a prezzi correnti
dell’industria cresce dell’1,9% congiunturale: il confronto con lo stesso
trimestre 2019 registra un +12,3% che è legato anche agli incrementi di prezzo
in atto. Per le imprese artigiane il fatturato cresce del +4,3% congiunturale
che si rivela sufficiente a superare i livelli pre-crisi (+4,1% il confronto
con il terzo trimestre 2019). Gli ordinativi dell’industria crescono del +1,3%
congiunturale dall’estero e del +3,0% dall’interno e si mantengono ben oltre i
livelli dello stesso trimestre del 2019 (+12,4% gli ordini interni e +14,7%
quelli esteri). Risultati più contenuti per l’artigianato rispetto al 2019, con
un incremento del 2,1% per il mercato estero e ancora un segno negativo per
l’interno (-1,3%), ma è positivo il dato congiunturale con un +5,4% per il
mercato interno. La quota del fatturato estero sul totale rimane elevata per le
imprese industriali (38,7%) e resta poco rilevante, ma in crescita, per le
imprese artigiane (8,2%).
OCCUPAZIONE – L’occupazione per l’industria
presenta saldo positivo (+0,3%) e diminuisce il ricorso alla CIG: la quota di
aziende che dichiara di aver utilizzato ore di cassa integrazione scende al
9,7% e la quota sul monte ore allo 0,8%. Saldo occupazionale negativo ma
modesto per l’artigianato (-0,1%), con ricorso alla CIG in diminuzione: il
12,4% delle aziende dichiara di aver utilizzato la cassa integrazione e la
quota sul monte ore scende al 1,1%. I dati presentati derivano dall’indagine
congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia relativa al tezo trimestre
2021 nell’ambito del progetto Focus Imprese che ha riguardato un campione di
più di 2.600 aziende manifatturiere, suddivise in imprese industriali (più di 1.500
imprese) e artigiane (più di 1.100 imprese).
I documenti di analisi completi e le
slide di presentazione dell’Indagine congiunturale di Unioncamere Lombardia sul
settore manifatturiero lombardo/3° trimestre 2021 saranno disponibili al
seguente link:
·
http://www.unioncamerelombardia.it/?/menu-di-sinistra/Dati-statistici-e-analisi-economiche/Indagini[1]trimestrali-settoriali.
Visualizzazione interattiva dei dati:
·
http://www.unioncamerelombardia.it/?/menu-di-sinistra/Dati-statistici-e-analisi-economiche/Indagini-trimestrali