Pubblicato il 12 Gennaio 202112 Gennaio 2021 di Pierodasaronno_it12 gennaio 2021 – Fondazione Daimon – Museo della Ceramica G. Gianetti Comunicato Stampa LE MANI NELLA TERRA – Fondazione Daimon – Museo della Ceramica G. Gianetti Comunicato Stampa LE MANI NELLA TERRA – Laboratorio di Argilla. “Intraprendere il primo anno di scuola superiore in piena pandemia è come inoltrarsi un una grotta con una piccola luce accesa. L’utilizzo della mascherina, il distanziamento sociale, nuovi professori e nuovi compagni che mostrano mezzo volto e che non possono essere toccati, appaiono a prima vista ingredienti perfetti per una ricetta intitolata “sentirsi spaesati e soli in un mondo nuovo”. Per fortuna le risorse individuali hanno permesso agli allievi e allieve di prima, di ricordare a noi adulti che la scuola rimane il luogo privilegiato per creare relazioni importanti, per esprimere se stessi, per imparare insieme: lo dimostrano gli occhi sorridenti e i corpi in cortile, desiderosi di entrare a scuola. Travolti da questa contagiosa speranza abbiamo progettato insieme al Museo della Ceramica Gianetti, con la direttrice Mara De Fanti, il Laboratorio di Argilla – Le Mani nella Terra. Pensato per e con le nostre allieve ed allievi di prima C dei Percorsi Personalizzati. La scelta nasce dall’esperienza personale, di Alessia Zanin e Clara Sisini, di incontro gioioso e trasformatore con la materia prima: la TERRA, elemento essenziale e potente, per il benessere e il piacere che promuove e per il rispetto e la cura alla quale ci invita. Esperienza iniziata due anni fa negli spazi accoglienti del laboratorio del Museo, dove l’argilla viene indagata in tutte le sue forme. Abbiamo sentito il bisogno, noi e gli allievi/e, di ri-connetterci alla terra, di concentrarci nella cura e nella trasformazione di questa materia antica, nata da un lungo tempo di sedimentazione. L’argilla è un materiale intrinsecamente malleabile, che ci accompagna a dare forma, a creare e vivere atti di bellezza, dove le sfumature irrazionali dell’opera d’arte e l’inenarrabile che emerge, possono generare nuovi racconti e significati in questo particolare momento. Nella prima parte del laboratorio gli allievi hanno incontrato e toccato a mano nuda questa materia, per alcuni non è stato un incontro facile, ci è voluto tempo prima di potersi avvicinare e sentirne la consistenza. Per qualcun altro invece è stato come immergersi in un mondo che già conosceva da tempo. Abbiamo chiesto ai ragazzi/e di creare i loro autoritratti, raccontando le emozioni che li attraversano. Maschere senza mascherina, delle quali prendersi cura ed entrare in con-tatto, oppure decidere di distruggere e rifare, con un adulto a fianco pronto ad accogliere e ad ascoltare. Un processo individuale si trasforma in collettivo nel momento in cui si condivide lo stesso fare, si rispetta la creazione o distruzione dell’opera del compagno, si danno suggerimenti e punti di vista. Ciò che in questa piccola mostra emerge e si nasconde, è la complessità e diversità dell’essere umano, è l’amorevole cura di cui tutti abbiamo bisogno quotidianamente, è il lavoro di questi allievi, il loro desiderio e motivazione e anche di frustrazione quando le opere non crescevano esattamente come si avrebbe voluto, è la soddisfazione provata nell’accettare e cogliere nell’imprevedibile, la bellezza creata.” Il lavoro proseguirà nei prossimi mesi con un secondo laboratorio dedicato alla scoperta dello spazio e della Città. Alessia Zanin Docente Ocp- Pedagogista Fondazione Dai