«Isotta Fraschini: prima le bonifiche »
Per garantire la tutela della salute pubblica e dell’ambiente ci aspettiamo che la proprietà adotti una vera e propria campagna di bonifiche del suolo, delle acque e degli edifici industriali
Saronno, 10 Dicembre 2020
E’ una bella notizia apprendere che a breve, forse a brevissimo, l’Ex Isotta Fraschini diverrà parzialmente
accessibile al pubblico. Le dimensioni dell’area sono notevoli, la collocazione è strategica e quindi
sicuramente la riqualificazione di quello spazio urbano darà nuovo slancio alla città.
Sull’area in oggetto è stata svolta attività industriale metalmeccanica per parecchi decenni del secolo
scorso, quando ancora non vi era il senso civico del rispetto dell’ambiente e della salute pubblica. L’attività
industriale, se per un verso ha promosso lo sviluppo economico di Saronno, dall’altro ha fortemente
inquinato il suolo e contribuito, negli ultimi decenni di vita dell’attività, a incrementare la presenza di
amianto usato come copertura delle fabbriche.
L’Ex Isotta Fraschini oggigiorno presenta importanti criticità dal punto di vista ambientale: bene farà
l’attuale proprietà a provvedere alla bonifica dello spazio urbano. E’ infatti obbligo della proprietà adottare
tutte le misure per eliminare i rischi ambientali e sanitari derivanti dalla contaminazione: deve essere
evitato con ogni mezzo che le conseguenze dell’inquinamento ricadano sulla collettività. L’attuale proprietà
dovrà fare di tutto per prevenire o eliminare ogni causa che possa costituire una minaccia imminente
all’ambiente e soprattutto alla salute pubblica.
E non è questo un obiettivo di poco conto. Per tutelare la salute pubblica e l’ambiente non sarà certo
sufficiente mettere in sicurezza (ovvero transennare) gli edifici in rovina o delineare percorsi nel verde
sfrondando i rami pericolosi. Queste precauzioni, seppur necessarie, non tuteleranno la salute dei visitatori
dell’Ex Isotta Fraschini, i quali continueranno a calpestare un suolo probabilmente molto inquinato e a
passeggiare tra edifici con presenza rilevante di amianto.
Per garantire la tutela della salute pubblica e dell’ambiente ci aspettiamo che la proprietà adotti una vera e
propria campagna di bonifiche del suolo, delle acque e degli edifici industriali. L’operazione richiederà
qualche anno ma sarà necessaria affinchè l’area possa essere utilizzata per scopi di edilizia privata o, meglio ancora, per scopi pubblici, culturali o naturalistici.
Lucia Castelli Lega Lombarda Saronno