Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate Discorso del Sindaco

Autorità civili e militari, sig. Presidente del Consiglio comunale, Associazioni d’Arma, ragazze e ragazzi delle scuole saronnesi, cittadini qui intervenuti.

Il 4 novembre, Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, celebra, con la vittoria nel primo conflitto mondiale, anche il compimento del percorso, lungo e travagliato, del Risorgimento. È doveroso essere tutti consapevoli di quanti sacrifici questo percorso sia costato e grati a quanti ne sono stati, in tanti modi, protagonisti sia sui campi di battaglia che nelle fabbriche, nelle campagne, nelle città, in ogni casa.

Nel 1919, terminata da poco la Grande Guerra, un’Italia ancora duramente provata dai lutti e dalle distruzioni di una guerra pur vinta, avvertì il bisogno di istituire una festività per celebrare la conseguita Unità nazionale e le sue Forze Armate, che tanto avevano dato al Paese in quel conflitto.

Da quel giorno e sino a oggi, la celebrazione del 4 novembre è rimasta inalterata nonostante i rivolgimenti istituzionali e i cambiamenti politici via via intervenuti perché profondamente radicata nella coscienza del popolo italiano.

In questo 4 Novembre 2021, ce lo ha ricordato ieri il Presidente Mattarella che si è recato in Friuli Venezia Giulia dove ha deposto una corona d’alloro al cimitero degli Eroi di Aquileia, ricorrono i 100 anni da quando il feretro del Milite ignoto fu traslato dalla basilica di s. Maria Assunta in Aquileia all’Altare della Patria a Roma, avvolto nel tricolore italiano: uno degli eventi unificanti della Nazione dopo la tragedia della prima guerra mondiale. Fu una sorta di funerale collettivo, quello celebrato cento anni fa, quando migliaia di italiani si riversarono lungo i binari per salutare il convoglio ferroviario che trasportava le spoglie di un ignoto soldato, scelto tra undici feretri dalla gradiscana Maria Bergamàs, madre di un milite caduto e dichiarato disperso.

Questo 2021 chiude quindi idealmente il cerchio di un lutto lungo un secolo: il lutto della Grande Guerra. La nostra città si sta dotando degli strumenti normativi che le consentano di celebrare degnamente questa ricorrenza attribuendo la cittadinanza onoraria al Milite ignoto. 

Nel suo intervento, in occasione del 4 Novembre del 2018, il Presidente Mattarella ebbe a pronunciare queste parole: “Lo scoppio della guerra nel 1914 sancì in misura fallimentare l’incapacità delle classi dirigenti europee di allora di comporre aspirazioni e interessi in modo pacifico anziché cedere alle lusinghe di un nazionalismo aggressivo”.

“La Costituzione Italiana, – sono ancora parole i Mattarella – nata dalla Resistenza, ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie, privilegia la pace, la collaborazione internazionale, il rispetto dei diritti umani e delle minoranze. Le nostre Forze Armate sono parte fondamentale di questo disegno e sono impegnate per garantire la sicurezza e la pace in ambito internazionale, rafforzando il prestigio dell’Italia nel mondo”.

A poco meno di due anni dallo scoppio della pandemia da Covid-19 che ha colpito il nostro Paese, come il resto del mondo, alle nostre Forze Armate dobbiamo e vogliamo riconoscere un ulteriore, indiscutibile, merito: aver saputo rispondere all’emergenza sanitaria senza risparmio di energie e grazie all’alta professionalità del proprio personale, medici, infermieri, mezzi e strutture sanitarie.

Un contributo che è stato determinante nei momenti più acuti e tragici della crisi pandemica, ricordiamo tutti le immagini dei carri che trasportavano le salme dalle città più colpite, quasi fossero campi di battaglia. Un contributo non meno importante sia nella logistica che ha garantito l’approvvigionamento dei vaccini e degli altri presidi sanitari che nell’approntamento e gestione dei più grandi hub vaccinali del Paese.

Queste sono le Forze Armate italiane che celebriamo oggi. Non mezzi offensivi per una guerra che la Costituzione Repubblicana ripudia quale strumento di offesa di altri popoli, ma presidi di pace, garanzia e difesa dell’Unità nazionale nel più ampio contesto dell’Unione europea e della Nato.

Viva l’Italia Unita, Viva le Forze Armate, Viva la Repubblica, Viva la Pace!

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