Ancora due parole sulla mozione della discordia
Il comunicato intitolato “Un altro passo verso il Mondo Nuovo” da noi licenziato ieri, ha suscitato un certo numero di reazioni, sia da parte degli Amministratori, sia da parte di cittadini interessati al dibattito politico.
Con riferimento ai primi, sia il Presidente del Consiglio Gilli, sia il Consigliere Licata assicurano che l’ormai celebre mozione – sia nella sua prima versione che in quella emendata – non prevedeva in alcun modo la sepoltura degli animali di compagnia all’interno del cimitero di via Milano.
Non abbiamo alcuna difficoltà a credere alle loro parole, poiché sono persone che conosciamo e stimiamo da tempo. Ci si permetta però qualche osservazione, per utilizzare scherzosamente il linguaggio giuridico, “a chiarimenti”.
Lo stesso Consigliere Licata parla oggi di una mozione “scritta male”, e del resto non si capirebbe perché egli stesso avrebbe sentito il bisogno di presentare un lungo ed articolato emendamento se non avesse avvertito la necessità di integrare il testo della mozione. Anche la preoccupazione che egli manifesta per la nota mancanza di spazio per la sepoltura di persone lascia pensare che ritenesse interessati dalla mozione stessa i due cimiteri cittadini.
Peraltro, la versione emendata a nostro avviso ha almeno un punto debole. Infatti, quando essa recita: “Il Consiglio Comunale (…) dà mandato al Sindaco e alla Giunta comunale di attivare gli Uffici comunali competenti per le modifiche del PGT e del Piano Cimiteriale vigenti al fine di reperire aree idonee alla sepoltura di animali di affezione e per la relativa disciplina in conformità alla normativa regionale e nazionale vigenti (…)” ammette implicitamente che il cimitero di via Milano (l’unico esistente in città, tralasciando il piccolo Camposanto della Cascina Ferrara) sarà in qualche modo e misura coinvolto nell’operazione. Ci pare infine perfino superfluo sottolineare l’equivocità dell’espressione “spazi cimiteriali dedicati” presente altrove nel testo.
E del resto le stesse reazioni di alcuni cittadini sui media locali confermano l’interpretazione che noi qui scriventi abbiamo dato, o quanto meno la plausibilità della detta interpretazione. Leggiamo infatti interventi in cui si afferma che l’animale domestico dovrebbe essere sepolto all’interno del cimitero, essendo esso “uno di famiglia, un componente a tutti gli effetti”, altri secondo cui la sepoltura all’interno del cimitero sarebbe legittima in quanto già a livello nazionale ci si appresterebbe, ope legis, ad inserire le bestiole nello Stato di Famiglia. Ecco dunque che la mozione evoca ed alimenta quella commistione di cose diverse che noi paventiamo. E non – rassicuriamo su questo punto il Consigliere Licata – sulla base di convinzioni religiose, ma per i preoccupanti risvolti antropologici che indubbiamente possiede.
Deposte, quindi, le lame mai sguainate della polemica, possiamo osservare che il nostro comunicato, insieme agli altri che lo hanno seguito e al dibattito pubblico ancora in corso, ha avuto almeno il merito di contribuire a chiarire alcuni passaggi testuali della mozione che altrimenti potevano rimanere ambigui. Vedremo se alle cortesi rassicurazioni fornite seguiranno conferme nei fatti.
Diego Riva – Dario Ceriani – Ernesto Credendino – Alfonso Indelicato