17 maggio 2021 – Alfonso Indelicato:RAPPRESENTATI DA QUALCUNO O FIGLI DI NESSUNO?




RAPPRESENTATI DA QUALCUNO O FIGLI DI NESSUNO?


Recentemente numerosi esponenti dell’Amministrazione cittadina, nonché partiti e liste civiche che la sostengono, hanno ritenuto di prendere pubblica posizione a favore del Disegno di Legge Zan. Si è trattato il più delle volte di interventi a titolo personale, e a rigor di logica le prese di posizione di un partito o di una lista non impegnano l’intera Amministrazione. È anche vero, però, che i partiti e le liste che si sono esposti costituiscono gran parte della maggioranza che l’Amministrazione sostiene, e gli esponenti che hanno parlato rivestono un eminente ruolo pubblico. Inoltre un’esponente di spicco di una lista civica ha recentemente reso nota l’intenzione dell’Amministrazione, o almeno di parte di essa, di aderire in quanto comune alla “Rete Nazionale delle Regioni e degli Enti locali per superare l’omotransfobia” (acronimo RE.A.DY). E infine almeno un passo formale in una precisa direzione l’Amministrazione lo ha fatto: ci riferiamo al video girato dalla scuola saronnese di teatro PAV presso i luoghi cittadini più significativi per propagandare lo stesso DdL, iniziativa che, almeno a quanto si ricava da dichiarazioni di stampa, godeva del patrocinio del Comune.
Dunque si può, anzi si deve, parlare di una netta, massiccia, esplicita scelta di campo da parte di chi governa la città.
Ciò detto, non intendiamo entrare nel merito del Disegno di legge, che preferiamo consegnare alla riflessione di ciascuno, ma ci poniamo e poniamo alla cittadinanza, e soprattutto ai rappresentanti del governo cittadino, alcuni interrogativi.
Ci chiediamo, prima di tutto, se un’Amministrazione che prende tale posizione in merito a un testo di legge riguardante la sfera intima della persona, ossia i suoi valori e le sue scelte etiche prima che politiche, possa ancora dirsi un’ Amministrazione di tutti i cittadini o piuttosto debba considerarsi l’Amministrazione di una sola parte di essi.
Ciò è tanto più vero in quanto il DdL, per i suoi contenuti, è oggettivamente controverso e divisivo. E lo è non solo in riferimento ai tradizionali schieramenti Destra/Sinistra, ma all’interno stesso della Sinistra, e perfino nello stesso movimento femminista – oggi più variegato di un tempo – dove ha provocato fiere contrarietà soprattutto circa il concetto di “identità di genere”, che del DdL costituisce il cuore.
Un altro quesito che ci poniamo è il seguente. Sappiamo che nella maggioranza che governa la città ci sono anche alcuni cattolici. Ora, il mondo cattolico nazionale, in tutte le sue espressioni tra le quali particolarmente autorevole la CEI, ha per una volta trovato una quasi totale unanimità proprio nel criticare a fondo i contenuti del DdL, e ciò ha avuto conferma anche nella gremita manifestazione milanese di sabato15, dove i cattolici erano numerosi.
Ci chiediamo dunque se il silenzio degli amministratori cattolici saronnesi circa le assidue dichiarazioni dei loro compagni di governo sia un silenzio-assenso, un silenzio timido, un silenzio politico, un silenzio “a titolo personale”, insomma che genere di silenzio sia. E, in ogni modo, se non sia il caso che proferiscano qualche parola chiarificatrice sul tema, affinché anche i cittadini che non apprezzano il DdL Zan si sentano, nella loro città, rappresentati da qualcuno.


Mariassunta Miglino – Silvia Mazzola – Dario Lonardoni – Lucio Bergamaschi – Dario Ceriani – Giuseppe Anselmo – Diego Riva – Mariagrazia Gasparini – Domenico Musiani – Giuseppe Sgrò – Alfonso Indelicato
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