OBIETTIVO SARONNO: A FINE GENNAIO CONSEGNEREMO LE FIRME RACCOLTE A DIFESA DEL NOSTRO OSPEDALE
Quanto sta accadendo al Reparto di terapia intensiva dell’Ospedale di Saronno – con la possibilità di
arrivare ad una chiusura totale per mancanza di medici anestesisti – segue purtroppo un percorso che
appariva già chiaro a chi ha voluto, senza ipocrisie, guardare in faccia la realtà di un presidio
progressivamente depauperato dalle politiche regionali di risorse infrastrutturali ed umane, che per anni lo
hanno reso un punto di riferimento fondamentale del nostro territorio.
Riepiloghiamo di seguito i dati forniti a novembre 2020 dal dottor Massimo Beneggi, membro fondatore del
Comitato per la Salvaguardia dell’Ospedale: il comprensorio del saronnese – con un bacino d’utenza di
180.000 abitanti – ha 2.6 posti letto ogni 1000 abitanti, contro una media nazionale di 3,2 posti letto ogni
1000 abitanti. A seguito della chiusura della maggior parte dei reparti durante la prima ondata del virus, in
epoca estiva sono stati riaperti a Saronno un totale di 130 posti letto per degenze, con solo 16 di questi
posti letto ed una sola sala operatoria destinati alle 5 unità operative chirurgiche (Chirurgia generale,
Ortopedia, Urologia, Oculistica, Otorinolaringoiatria). Attualmente l’ospedale ha 155 posti letto di cui l’80%
destinato a pazienti covid ed il restante 20% (30 posti letto) alla cura di altre patologie. Le visite
ambulatoriali sono aperte solo per urgenze e tutta l’attività annullata durante la prima ondata covid non è
stata più recuperata.
Tutto questo non accade per caso, ma bensì a seguito di una precisa volontà politica di Regione Lombardia
di non investire (parliamo di fondi realmente utilizzati e non semplicemente “stanziati”, ovvero
investimenti figurativi, rinviati un anno dopo l’altro e mai spesi) sul futuro e di non creare le condizioni per
attirare nuovo personale medico ed infermieristico verso l’ospedale cittadino, al contrario di quanto è stato
fatto per i presidi gemelli di Gallarate e Busto Arsizio. Saronno per cinque anni ha avuto una giunta di
centro-destra a guida leghista, per la quale il dialogo con un’amministrazione regionale dai medesimi colori
politici avrebbe dovuto essere molto facilitata: invece nessuna seria azione è mai stata intrapresa in tutto
questo tempo a difesa del presidio saronnese, mentre lo stesso continuava a perdere personale e reparti.
Obiettivo Saronno, su richiesta di alcuni lavoratori dello stesso ospedale che si erano visti chiudere le porte
in faccia dalle altre forze politiche, ha lavorato nel maggio 2020 per lanciare una petizione con la richiesta di
riapertura di tutti i reparti chiusi nel nostro ospedale e farlo tornare ad essere un presidio di primo livello,
ma è stata accusata di creare un falso problema solo a scopo propagandistico. Adesso, a mesi di distanza e
con la situazione dell’ospedale in progressivo e veloce deterioramento, si capisce chi in realtà ha utilizzato
l’argomento solo a scopo elettorale, facendo toccata e fuga nella nostra città e continuando a
disinteressarsene già dal giorno dopo. O tutte le promesse fatte dall’ assessore regionale alla Sanità Giulio
Gallera e dal consigliere regionale varesino Emanuele Monti (presidente per la Lega della Commissione
Sanità regionale) – due dei principali politici che hanno reale potere decisionale in merito – sono forse nel
frattempo diventate realtà?
Molti cittadini hanno subito compreso che la prospettiva di una chiusura dell’ospedale era più che
concreta. La raccolta firme di Obiettivo Saronno ha superato le 3000 adesioni in autunno. Era nostro
desiderio raggiungere un numero maggiore di firme, ma purtroppo le continue chiusure e l’impossibilità di
programmare ed organizzare nuovi eventi a sostegno dell’iniziativa ci hanno permesso di continuare la
raccolta solo tramite pochissimi punti vendita e farmacie in città. Abbiamo pertanto deciso di chiudere la
petizione, lasciando ancora la possibilità di firmare a chi non l’avesse ancora fatto fino al 31 gennaio. Sulle
nostre pagine Facebook ed Instagram troverete l’elenco degli esercizi in cui sottoscrivere la petizione.
Dopodiché, consegneremo i fogli al sindaco Airoldi – che siamo certi continuerà a sostenere quanto
promesso in campagna elettorale – ad Asst Valle Olona e a Regione Lombardia. Obiettivo Saronno
continuerà ad essere in prima linea e parteciperà alle iniziative del Comitato, del personale dell’Ospedale
stesso e sosterrà attivamente il dialogo con gli altri sindaci del comprensorio, che – con Saronno come
capofila – devono essere capaci di superare i colori politici e combattere uniti per una questione che è di
fondamentale importanza per tutti noi.