«Ristori dello Stato e della Regione Lombardia e le misure di aiutodell’Europa»
Il vicesegretario Angelo Veronesi fa il sunto della videoconferenza pubblica con l’On. Leonardo Tarantino econ il Consigliere Regionale GianMarco Senna
Saronno, 2 Dicembre 2020
. La Lega Lombarda di Saronno ha organizzato due serate a tema la prima il 2 dicembre con la
partecipazione dell’on. Leonardo Tarantino commerciante e membro della commissione parlamentare
Finanze e del consigliere regionale Gianmarco Senna imprenditore e presidente della commissione
regionale attività produttive, istruzione, formazione e occupazione per illustrare ai cittadini i ristori messi in
campo da Stato e Regione e la seconda il 7 dicembre con la europarlamentare Isabella Tovaglieri per
illustrare gli aiuti europei in tempo di covid: come le politiche comunitarie e gli aiuti economici
impatteranno sull’economia e sulle imprese.
Il 2 dicembre l’on Leonardo Tarantino era in diretta con la sezione della Lega Lombarda di Saronno dalla
Camera poco prima del suo intervento in aula contro le modifiche ai decreti sicurezza.
Scandaloso che in un momento così difficile per l’economia del Paese nel quale si sta approvando la legge
di bilancio che impegna le Camere per tre settimane, il Governo ha fatto ben quattro decreti ristori
dimenticandosi sempre qualche categoria di lavoratori, si debba discutere in merito ai decreti sicurezza
come se questi fossero diventati improvvisamente la priorità del Paese.
Le priorità sono ben altre. Ci sarebbe stato tutto il tempo per definire una linea di azione efficace per la
seconda ondata, ma il Governo sta rincorrendo la crisi pandemica ed economica con una serie di
provvedimenti sui ristori che sono stati rivisti ben quattro volte. I danni dal punto di vista economico sono
ancora peggiori con questa seconda ondata rispetto alla prima. Sono state chiuse le attività economiche
senza prevedere alcun ristoro e senza compensazioni economiche.
Il Parlamento ha votato a maggioranza assoluta un altro sforamento del limite massimo del debito dello
Stato. Grazie alla Lega e al centro destra si è chiesto che le risorse fossero impegnate per i ristori. E’ stato
sancito un importante cambiamento rispetto al passato, cioè che non si ragionasse solo per codici ATECO,
ma per calo di fatturato di almeno il 30%.
La somma di tutte queste manovre corrisponde ai quei 100 miliardi di euro che Matteo Salvini aveva
chiesto fin dall’inizio della crisi, per affrontare sia la crisi sanitaria sia la crisi economica. Questa cifra
avrebbe potuto essere calcolata così come l’aveva calcolata Salvini, per cui queste manovre governative
avrebbero potuto essere programmate per tempo dando uno scadenzario certo alle imprese, in modo che
gli imprenditori potessero riprogrammare la propria attività con la certezza che richiede il mondo
economico. Invece di mettere in calendario gli aiuti economici il Governo ha preferito inseguire la crisi
spostando le prevedibili scadenze all’ultimo momento e mettendo in difficoltà sia gli imprenditori sia i
professionisti del settore economico, creando ancora più danno all’economia perché non ha dato agli
imprenditori nemmeno una visione di breve periodo.
Il Governo non ha avuto la chiarezza di intenti necessaria per rassicurare il mondo economico con un calo
del PIL di 10 punti percentuali.
La Regione Lombardia ha attuato invece delle misure economiche che non sono da Regione, ma da Stato
vero e proprio. La Regione ha infatti sopperito ai grossissimi limiti dello Stato che ha dimostrato assoluta
mancanza di sensibilità verso i ceti produttivi. La differenza è che i lombardi lavorano mentre gli altri
parlano.
Angelo Veronesi, vice segretario Lega Lombarda Sarònn