30 settembre 2020 – È FINITA LA RICREAZIONE, ORA SI FA SUL SERIO

È FINITA LA RICREAZIONE, ORA SI FA SUL SERIO

L’ingresso di Pier Luigi Gilli nella compagine che sostiene Augusto Airoldi può avere un effetto equilibratore. Da una parte abbiamo gli eredi dell’ideologia più catafratta e inesorabile del ‘900, dall’altra giovani scavezzacolli di molto entusiasmo e poca esperienza, almeno così sembra considerarli lo stesso Airoldi nel suo primo comunicato post connubio. Il sindaco emerito potrebbe essere il catalizzatore di questa alleanza, che in se stessa è alquanto eterogenea: ne ha la capacità e l’uso di mondo. L’operazione sembra facilitata dal fatto che, quali che fossero i rispettivi programmi, i tre schieramenti sembrano oggi perseguire gli stessi obbiettivi, primo tra i quali la salvaguardia dell’Ospedale cittadino, tema alquanto dimenticato dalla controparte, ansiosa di non offuscare il mito del sistema sanitario lombardo. Un mito in verità coperto di crepe, ma abbiamo osservato più volte che la sudditanza dell’amministrazione Fagioli nei confronti di Palazzo Lombardia è inversamente proporzionale alla burbanza con la quale tratta i propri critici, e spesso anche gli alleati. Tornando al Sinistra-Centro, gli apparentamenti avvenuti a pezzi e bocconi fanno temere un effetto Sorelle Bandiera con il loro “Fatti più in là”: è un rischio concreto, ma superabile grazie alla veneranda canizie con annessa saggezza dei principali attori in campo.

A Destra (Destra?) regna oggi un concitato silenzio. Il che è peraltro una scelta opportuna, perché fintanto che tacciono non  commettono errori. Ci pensano le migliori menti del partito a venire in soccorso, ottenendo però l’effetto contrario al voluto. In questo senso il recente intervento di Emanuele Monti, consigliere regionale leghista e presidente della Commissione sanità, è capolavoro difficilmente eguagliabile. Scegliendo fior da fiore, segnaliamo l’apprezzamento  per “l’approccio di Fagioli di allargare le prospettive di progettualità anche al di fuori dei confini amministrativi dell’ASST Valle Olona, verso l’ospedale di Garbagnate Milanese (che dista una decina di km), l’ospedale Sacco di Milano (meno di mezz’ora di macchina) e Como, quello di Rho (poco più di 10 km). In questo modo, si supera quella logica campanilistica, ormai desueta, che contrappone Busto Arsizio a Saronno e si mettono al centro dell’attenzione i bisogni sanitari ed epidemiologici della popolazione”. Ma, caro Monti che ci indichi anche le distanze chilometriche, se lo scopo del Servizio Sanitario è quello di “allargare le prospettive di progettualità” e “superare la logica campanilistica”, perché fermarsi a Garbagnate, Quarto Oggiaro, Rho e Como? Allarghiamo la visione del paziente saronnese al di là di questa angusta cerchia, e spediamolo a fare la TAC al San Matteo di Pavia, gli esami del sangue al San Gerardo di Monza e, perché no,  l’ecografia all’Ospedale Civile di Sondrio, uscendo  dal quale potrà gustarsi anche un bel piatto di pizzoccheri. Così l’esame sanitario potrà trasformarsi in una scampagnata fuori porta, o almeno un’ occasione per incrementare la conoscenza delle nostre belle città.

Del resto non è necessario spingersi fino a piazza Gae Aulenti per trovare tanto sprezzo del ridicolo, il quale peraltro chiarisce definitivamente cosa possiamo aspettarci dall’ amministrazione scaduta circa l’Ospedale. Anche certa pubblicità a pagamento  alimenta l’atmosfera surreale di queste elezioni. Si vuole un esempio? “Fagioli il sindaco di Saronno, + cultura + istruzione”. Per favore.

Alfonso Indelicato

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