12 settembre 2020 – SULLA CICLABILE DI VIA ROMA (QUELLA NUOVA)

SULLA CICLABILE DI VIA ROMA (QUELLA NUOVA)

L’assessore ai Lavori Pubblici Dario Lonardoni (ma in generale tutta l’amministrazione ora in carica) continua a lanciare progetti con cadenza quasi quotidiana, come se non avessero alcun dubbio che saranno loro ad amministrare Saronno nei prossimi cinque anni. Un atteggiamento a dir poco inconsueto, visto che tradizione vuole che negli ultimi mesi ci si dia un taglio più istituzionale, ma è anche una questione di stile. Noi ovviamente, abbiamo altre speranze.

L’ultima sua esternazione è l’ennesimo rilancio del progetto della ciclopedonale di via Roma, questa volta per quanto riguarda la parte che andrebbe dalla rotonda di Solaro Introini alla Regina Pacis, sempre inquadrata nella famosa Ciclometropolitana Saronnese di cui non esiste un solo metro realizzato ma che viene venduta per “fatta” nella propaganda di destra. Dal niente se ne torna a parlare, senza che venga fatta una presentazione pubblica (nemmeno in streaming), o che vengano fatte vedere tavole di progetto, e senza che ci sia, ovviamente, il tempo per realizzarla. Come sempre – spiace dirlo – si tratta di un progetto molto poco pensato e sicuramente non ideato da chi va in bicicletta e conosce il quartiere.

La nuova ciclopedonale – perché non sarà una vera ciclabile, ma sarebbe un “marciapiedone” su cui coesisteranno biciclette e pedoni, con tutta la conflittualità del caso – partirebbe dalla fine di quella che oggi porta a Solaro scavalcando la ferrovia. Da lì, andrebbe ad attraversare via Roma prima del cartello di Saronno per poi correre lungo la strada passando serenamente di fronte al benzinaio e al bar, accanto al campo sportivo e infine alla Dozio.

I problemi di questa non soluzione sono molteplici.

In primis, tutta la recinzione del campo sportivo e della Dozio dovrebbe essere abbattuta, con i costi che comporta. In secundis, vorremmo capire in che modo l’Amministrazione pensa di gestire il passaggio che avverrà sul parcheggio lato strada che oggi viene intensamente utilizzato sia dall’autolavaggio, sia dagli avventori del bar, che ragionevolmente continueranno ad avere l’esigenza di avvalersene, creando quindi continue criticità. Infine, non si capisce come si possa pensare a un transito rapido e sicuro dei ciclisti con un passaggio pedonale semaforico a chiamata ben al di fuori delle porte del quartiere, soluzione che non solo creerà continue situazioni di pericolo, ma che permetterà alle auto di riaccelerare fino a davanti alla Regina Pacis, dove si concentra un alto attraversamento di pedoni che vanno in Chiesa, all’oratorio, alla Dozio, al Campo Sportivo, ecc.

È l’ennesimo progetto che funziona – forse – solo sulla carta ma che, all’atto pratico, crea molti costi con scarsissimi benefici.

La soluzione alternativa c’è. Basterebbe far correre la nuova ciclabile lungo via Vecchia per Solaro, nello spazio a lato della sede stradale, in una zona molto più tranquilla, già raccordata con l’attuale ciclabile e che sfocerebbe proprio davanti alla Regina Pacis, dove si potrebbe creare una “porta della città” in grado di rallentare efficacemente le auto di lì in avanti e proteggere meglio sia i passaggi pedonali, che i ciclisti.

Una soluzione che non prevede abbattimenti e che potrebbe quasi essere realizzata, fatto salvo per l’incrocio, quasi con una “striscia per terra” come in via Roma, e in linea con le nuove direttive del Governo sulle “corsie ciclabili”.

Questa è ovviamente la strada che vorremo si prendesse per realizzare il collegamento con Solaro: più sicura, più economica, più efficace. Come sempre, se chi deve progettare si spostasse in bici per Saronno capirebbe meglio cosa e come poter realizzare, ma per questo serve un’altra amministrazione, diversa da questa che non ha fatto nulla per la mobilità sostenibile e ora fa l’ennesima tardiva promessa.

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