Pubblicato il 19 Agosto 2020 di Pierodasaronno_it19 agosto 2020 – Fabio Salvaggio (PD- Una nuova primavera per Saronno? puntiamo sui giovani, sulla loro voglia di rivalsa, di imprenditoria.” “Una nuova primavera per Saronno? puntiamo sui giovani, sulla loro voglia di rivalsa, di imprenditoria.” Saronno, inutile nasconderlo, è una città “piatta”. Non offre sbocchi interessanti per i giovani, sempre più spesso costretti a spostarsi a Legnano o Milano, per trovare il loro lecito sfogo al loro bisogno di socialità e divertimento. Eppure, Saronno ha del potenziale… basterebbe solo saperlo sfruttare. Un’esperienza quasi miracolosa che, tra l’adolescenza e l’età adulta, mi è capitata di vivere è quella della cosiddetta “Primavera Catanese”. Prima di tutto, e senza giri di parole, il merito di quella stagione è di quello che ancora oggi possiamo definire il Sindaco (con la “S” rigorosamente maiuscola) di Catania Enzo Bianco, allora appena poco più che quarantenne. Catania, nei primi anni ‘90, era una città “difficile”. Non era consigliabile, per i giovani, rimanere fuori casa la sera oltre le 21. La microcriminalità era ancora dilagante e di svaghi, in verità, nemmeno l’ombra, fatto salvo per qualche ristorante o pizzeria. Enzo Bianco diede un impulso fortissimo agli investimenti, puntando sui giovani, sulla loro voglia di rivalsa, di imprenditoria: attraverso l’erogazione di finanziamenti in buona parte a fondo perduto, permise a molti proprietari di locali, spesso abbandonati, nel centro storico cittadino, di iniziare un percorso di ristrutturazione ed investimenti che avrebbe poi portato alla nascita dei primi locali di quella che sarebbe poi diventata – ed è tutt’ora – la movida catanese. Insieme a questo, una tale quantità di eventi, (i caffè concerto nelle piazze, tantissime iniziative culturali,ludiche, musicali) da rendere varia il più possibile l’offerta per quei giovani che cominciavano, finalmente, ad affacciarsi al mondo della notte. Nel giro di pochi anni fu un fiorire, ovunque, di iniziative. Catania, oggi, è una città che definirei “bella di notte”. Popolata da migliaia di giovani, sempre viva, interessante, colta, instancabile. C’è sempre della musica in sottofondo, un locale dietro l’angolo, un salottino culturale dietro l’altro. Ho avuto la fortuna di visitare e vivere in molte città, nella mia vita. Ma una “notte” così, non l’ho ancora trovata. Saronno avrebbe bisogno di un impulso che si richiami a questa esperienza. Per quanto necessariamente riferita ad una scala diversa. Saronno ha bisogno di essere attrattiva, interessante. Solo agevolando gli investimenti, riqualificando spazi senza cementificare, aumentando l’offerta culturale e ludica sarà possibile voltare pagina. Non saranno i nuovi McDonald’s o ipermercati a stimolare l’interesse. C’è bisogno che i giovani saronnesi siano messi in condizione di dare sfogo alla loro creatività qui, adesso. Questo è quello che fece, con estremo coraggio, Enzo Bianco a Catania, cambiandone per sempre il volto. Questo è quello che dobbiamo fare noi, adesso, a Saronno.